Le batterie infinite, il punto della situazione
I benefici delle batterie infinite
Quando si parla di energia elettrica in generale, il discorso tende sempre nel confronto tra fonti d'energia fossile e fonti rinnovabili. Di conseguenza, quando si parla dei possibili impieghi dell'elettricità, ci si trova sempre a riflettere sull'eventualità che quest'ultima riesca finalmente a sostituire il petrolio (comprese le altre fonti fossili) negli impieghi energetici e su quanto tempo potrebbe volerci prima che ciò accada.
Ovviamente, un avvenimento simile cambierebbe totalmente la direzione del mercato, portando le aziende a sfruttare solo energia elettrica eco-sostenibile: si tratterebbe di una rivoluzione enorme, che avrebbe un impatto titanico sulla salvaguardia del sistema biologico della Terra.
Proprio per favorire la ricerca in questo ambito, in questo momento molte aziende stanno cercando non solo metodi per rendere la produzione di questa materia prima più efficiente ed ecologica, ma stanno anche svolgendo degli importanti studi per quel che concerne la conservazione dell'energia stessa.
L'elettricità viene da sempre accumulata utilizzando delle batterie e che tutti noi conosciamo perché le utilizziamo quotidianamente nei nostri smartphone. Le batterie hanno due principali caratteristiche variabili: la quantità massima di energia immagazzinabile e la capacità di riceverne altra.
Per quanto riguarda il primo fattore, la tecnologia ha davvero fatto passi da gigante. Negli ultimi anni le automobili elettriche che utilizzano le batterie al litio (proprio come quelle dei cellulari e smartphone) sono arrivate ad avere un'autonomia davvero notevole e sono in grado di far percorrere all’auto circa 300-400 km prima di esaurirsi.
Tuttavia, anche se la capacità massima delle batterie in commercio è aumentata moltissimo negli ultimi anni, questi dispositivi vanno comunque ricaricati frequentemente. Questo potrebbe essere un problema qualora non si potesse disporre di una stazione di ricarica (grande e potente per quanto concerne le auto elettriche, piccola e compatta per i cellulari ed i dispositivi mobili).
Per ovviare a quanto sopra, aziende ambizione stanno finanziando delle ricerche che riguardano proprio le batterie infinite, ovvero dei dispositivi di accumulo di energia elettrica che possano durare per anni senza mai scaricarsi.
Come funzionano le batterie infinite
I metodi che vengono attualmente studiati per creare una batteria infinita sono molteplici. Alcuni studi riguardano l'utilizzo del grafene, ovvero di un materiale simile al litio per quanto concerne le proprietà specifiche (cioè la capacità di accumulo e quella di ricaricarsi facilmente), ma che è molto più prestante sotto tutti i punti di vista.
Questo elemento, infatti, potrebbe permettere la creazione di batterie ricaricabili in soli 20 minuti circa di alimentazione. Per poter attuare un paragone e capire quanto possano essere efficienti questi dispositivi, basti pensare che le migliori batterie attualmente presenti sul mercato necessitano comunque di almeno 1 ora per potersi ricaricare al 100%. Nel caso in cui questo materiale fosse reso disponibile alla produzione di massa, i cellulari potrebbero avere batterie dalla durata di diversi giorni con una sola ricarica da poche decine di minuti.
Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione del mercato attuale.
Esistono, tuttavia, anche progetti più ambiziosi di quelli che prevedono l'utilizzo del grafene. Uno di questi è lo studio finanziato dall'Università di Bristol, i cui scienziati stanno studiando il modo di immagazzinare dell'energia nucleare all'interno di diamanti artificiali ad altissima capacità. Il risultato di una ricerca simile fornirebbe una batteria praticamente illimitata, capace di durare per migliaia di anni.
La creazione di un dispositivo simile risulta tuttavia molto complessa, poiché il processo in questione prevede la trasformazione di gas radioattivi in batterie di diamanti, in cui anche un singolo grammo può fare la differenza riguardo la capacità elettrica totale del prodotto.
Bisogna precisare, tuttavia, che esistono anche tantissimi altri studi che vorrebbero sfruttare lo stesso principio, ovvero quello di creare batterie estremamente prestanti tramite l'utilizzo di materiali radioattivi. La peculiarità della ricerca dell'Università di Bristol riguarda il fatto che i risultati sono pubblici e apparentemente più avanzati rispetto ai competitor.
Le ripercussioni sul mercato
Ovviamente, nel caso in cui un progetto simile riuscisse ad avere successo, l'intero mercato mondiale ne risulterebbe totalmente rivoluzionato.
È abbastanza prevedibile che, nonostante il tipo di tecnologia che viene proposto all'interno di queste ricerche sia estremamente avanzato, qualora si producessero realmente dispositivi simili, il loro costo risulterebbe comunque molto elevato e ben poche aziende potrebbero permettersi di sfruttarne il brevetto e quindi commercializzarli. È comunque perfettamente ipotizzabile che progetti di questo tipo verrebbero adattati alle esigenze (e soprattutto ai costi) del pubblico di massa, con prodotti dalla durata fino a 10 o anche 20 volte superiore rispetto a quelli attualmente in uso, che rappresenterebbero già un ottimo traguardo. L'unico fattore che deciderà dove questi studi andranno a parare è il tempo, siccome potrebbero volerci ancora molti anni prima che questa tecnologia diventi disponibile. L'ultimo pensiero, che va oltre la tecnologia, è che questa sia il più possibile rispettosa dell'ambiente in cui viviamo, perché siamo se siamo consci che gli sviluppi tecnologici ci possono permettere di avere un futuro migliore, questo futuro non deve in nessun modo inficiare sull'ecosistema del pianeta in cui viviamo e che fino ad oggi, soprattutto con lo sfruttamento delle fonti d'energia fossile, non abbiamo fatto altro che inquinare, compromettendo le reali speranze di avere un futuro.
Photo by Possessed Photography on Unsplash
Pubblicato il 30/06/2021 alle ore 10:23 da Gabriele
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